Thursday, May 7, 2009

S'I FOSSE FOCO, ARDEREI LO MONDO

Quand'ero al Nautico(Lustri fa')ebbi una discussione con una professoressa di Italiano a proposito degli autori che ci venivano imposti dal nostro sistema.
Mi lamentavo che ci facevano studiare gente barbosa come Leopardi pessimista e sfigato,Pascoli incestuoso e psicolabile, D'Annunzio schizzofrenico precusrsore del fascismo grazie alla sua teoria del superuomo (Lui mi garbava,era un pazzo ma tosto) e tanti altri con la vita atrraversata da sofferenze,malattie e disturbi psichici ....insomma degli "Sfigati".
Ora non voglio dire che le loro opere non siano di immenso valore,ma il mio disappunto era dovuto al fatto che prendevano tutto lo spazio senza lasciarne ad altri "Geni" che magari avessero avuto un'altro tipo di vita e che magari avessero avvicinato con piu' facilita' ragazzi di 17 / 18 anni.
A questo proposito gli portai ad esempio Cecco Angiolieri,che era presente sul nostro libro di letteratura con poche righe e mai menzionato dalla professoressa.
Mi ci imbattei sfogliando distrattamente il nostro testo e m'incuriosi' tanto che me lo studiai per conto mio usando anche qualche altro testo non ufficiale.
Naturalmente la sua produzione non fu vasta si limito' a dei sonetti di stile "comico-giocosi" (definizione dei critici) di cui il piu' famoso penso sia questo:

S’io fossi foco,arderei lo mondo

« S’i fosse foco, arderei lo mondo;
s’i fosse vento, lo tempestarei;
s’i fosse acqua, lo annegherei;
s’i fosse Dio, lo manderei nel profondo;

s’i fosse papa, sarei allor giocondo,
ché tutti cristïani embrigarei;
s’i fosse 'mperator, sa' che farei?
a tutti mozzarei lo capo a tondo.

S’i fosse morte, andarei da mio padre;
s’i fosse vita, fuggirei da lui:
similemente faria da mi' madre,

S’i fosse Cecco, come io sono e fui,
terrei le donne giovani e leggiadre:
le vecchie e laide lasserei altrui. »

(Cecco Angiolieri)



Uomo frivolo e spensierato, disordinato e dissipatore,contemporaneo di Dante Alighieri,di cui e' stato amico/nemico,ebbe come ideale di vita tre cose solamente: La donna, la taverna e il dado (sono parole dello stesso Angiolieri).
Nelle sue rime frequente è il motivo dell'odio verso i suoi genitori,ricchissimi e potentissimi Guelfi Senesi, che pero' erano restii ad allentare i cordoni della borsa per finanziare i suoi Vizi.
Non sto' ad annoiarvi con dati anagrafici e biografie varie...la rete ne e' piena per chi vuol approfondire.
Certo quando c'hai 18 anni uno cosi' ti fa' interessa' perche' ti incuriosiva il fatto che gia' 800 anni prima c'era chi amava godersi la vita senza pensare al futuro. Mica un Leopardi che dedica una poesia a Silvia amandola da lontano,soffrendo per amore e poi lo stalliere se la ingroppava...."a gobbo e non ti voi sveglia'...co' tutti i sordi che c'hai che ti frega d'esse brutto " era il pensiero che attraversava le nostre menti senza dirlo alla prof....altrimenti erano 2 che fioccavano.

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