Come tutti i Settembre da un po di anni a sta parte,le feste al Giglio sono un duro banco di prova per i nostri fegati ,ma quest'anno il protagonista assoluto della kermesse del Castello per la celebrazione annuale del santo patrono Mamiliano, e' stato il nano malefico Robertino che ha imperversato dovunque.
E' piombato al Giglio in avanscoperta mercoledi' 10 studiando il campo di battaglia nei minimi particolari come neanche il miglior Napoleone sapeva fare , cominciando a prendere possesso di alcune postazioni chiave come la sagra del Coniglio e varie cantine limitandosi a piccoli atti di guerriglia in attesa di rinforzi da S.Stefano.
Venerdi con l'arrivo di Jontino & C. ha intensificato gli attacchi a colpi di quadriglia e boccioni di vino Gigliese cominciando a presidiare i Ristoranti "chiave".
Ma sabato ha sferrato l'attacco finale al Trione di Meino ,affiancato dal fedele Boccino, in versione "Neri per caso" prendendo possesso del palco ,dove si esibivano artisti locali, alla stregua di vocalist navigati con tanto di microfono e seggiolette come i miglior "madrigali".
Da quel momento in poi ,ormai acclamato come Imperatore (Re mi sembrerebbe riduttivo) del Giglio, le sue performance si sono susseguite senza interruzione fino al giorno della sua partenza per l'esilio santostefanese , Martedi' 16 .
I suoi seguaci lo ricordano mentre imbarcando sul traghetto prometteva "Tornero' !!!! e piu' forte di prima".
Promessa mantenuta visto che Sabato 20 alle 1330 era gia' agguerrito piu' che mai sulla banchina di Giglio Porto a cavallo del suo fumante destriero Argentato mentre si dirigeva alle Cannelle per un bagno purificatore prima dello scontro finale con le "Cantine Aperte" del Giglio Castello.
Ormai Padrone della situazione al pomeriggio lo si poteva trovare Al LVIII Palio dei sumari in versione capo ultra' del "Casamatta",la sera tra le cantine dove ha mangiato,bevuto,cantato,pomiciato,cucinato,ballato quadriglie,inveito,suonato la fisarmonica accompagnato dal sempre fedele Boccino alla chitarra e la notte fino al mattino nella Piazza tra quadriglie e Cuba Libre fino al ritiro nei suoi alloggi scortato da me.
Devo ammettere che il rientro tra le salite del Castello alle Sei del mattino e' stato duro e pericoloso ,almeno quanto la conquista della cima del K2 , tanto da dover improvvisare una cordata per affrontare l'impresa, ma ero consapevole che ero con lui e non potevo aver paura di nulla.
Il giorno dopo abbiamo avuto un risveglio pesante e "colloso" ,non si riusciva a scollacci dai letti,
abbiamo pranzato (in questi frangenti ,molto spesso ,colazione e pranzo coincidono) e alla fine il nostro eroe ,salutato da due ali di folla in delirio, imbarcava per l'ennesima volta sul traghetto a cavallo dell' Argenteo destriero con tutto il suo seguito per il giusto riposo del condottiero, fino al settembre 2009 , con il proposito di non lasciare il giglio per tutto il periodo delle feste del patrono e delle successive Cantine aperte...in poche parole vole rimane' 10 gg filati l'ingordo.
Allo sbarco a PSS il nostro mai domo gladiatore senza neanche posare il bagaglio si e' intanato tra i tavoli della festa dell' equinozio in Corso Umberto tra pallette di vino e penne al pesce spada.
Ormai Sazio di gozzoviglie alle 2230 senza neanche vedersi i Fochi si precipitava a casa dove finalmente crollava esausto.
E se non credete a quello che ho scritto guardatevi le foto della sua performance.
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